domenica 18 aprile 2010

Chi trova un trombamico trova un tesoro

Cari amici, sebbene il mio neonato blog abbia raccolto finora appena un lettore fisso, e dico uno, oltre ad una misera manciata di commenti ai post, nei giorni scorsi ho avuto la conferma di disporre già di un nutrito gruppo di fan. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di anime pie, di amici reclutati allo scopo, nonché di amichetti vari ed eventuali, attirati nella ragnatela grazie ai frequenti collegamenti da me pubblicati su Msn e Romeo (e, in quanto frequentatori di "social network" e chat, di norma interessati ad altri risvolti del sottoscritto, in particolare quelli dello slip). Ad entrambe le categorie di affezionati lettori o sedicenti tali, mi sento di ribadire che non è prevista alcuna retribuzione, nè in sostanza né in natura, per il loro sforzo intellettuale. Rimane il fatto che, per qualche strana ragione, pare che i miei amati sostenitori virtuali ben si guardino dal commentare i post e soprattutto dall'iscriversi al blog medesimo: del resto, ogni blogger ha i lettori che si merita. Vi amo anche per questo: perchè voi valete. L'importante è che i commenti giungano al sottoscritto, e ne sono arrivati molti (ok, stanno sulle dita di due mani, ma per ora va benissimo così).

Alla Heather, che su Facebook mi chiede se i miei post siano o meno autobiografici, rispondo "ni", nel senso che lo sono in una percentuale analoga a quella del grasso in una salamella mantovana IGP (attorno all'80%). Ringrazio la Dan, la più caustica commentatrice e opinionista del web mai conosciuta, per i complimenti e i giudizi entusiastici sullo stile ("Se penso che Alberoni scrive sul Corriere e tu fai l'impiegato svengo!"... credetemi: è il miglior complimento che un blogger possa ricevere da Paxy). Grazie, infine, all'Enrica, nome in codice Bonaccorti, lei stessa blogger della prima ora, per i preziosi suggerimenti sulla raffinata arte del postare: lo ammetto, ho postato troppo e male ultimamente. Ma siate indulgenti, cari amici: dopo settimane di silenzio, una volta smantellato il vecchio blog, sono tornato in fase "dolce stil novo". Voglia di tombare e di scrivere. Full stop.

A proposito della mia amica Bonaccorti, fu proprio da lei, anni fa, in tempi non sospetti, a margine di una delle nostre scampagnate sociologiche e sociopatiche del sabato sera presso la Premiata Macelleria Billy di Milano, zona Forlanini, che udii pronunciare per la prima volta da bocca umana, perfettamente inserita in una frase di senso compiuto, il termine "trombamico". Ora, mi piace credere che a lei e alla sua creatività spetti la paternità del geniale neologismo, destinato a rappresentare compiutamente una fenomenologia estremamente diffusa nei rapporti tra finocchi, siano essi metropolitani o rurali. Prendiamo in mano con coraggio il "Nuovo Billy More" edito dalla Garzanti, ovvero il dizionario ufficiale della new millenium girl, e sfogliamolo fino alla lettera "T", la stessa di Threesome, Torre, Toro, Travone, Troietta, per intenderci. Dunque, vediamo un po'... "Trombamico, s.m. (pl. -ci), colui che dimostra amicizia nei confronti di una persona, tipicamente gay di sesso maschile, mediante il ricorso a favori sessuali più o meno reciproci e/o graditi ad entrambe le parti in causa, e di norma abbinati ad attività, gestualità e modalità relazionali di natura diversa da quella eminentemente fisica e/o fisiologica (es., scambio di liquidi)." Il Billy More Garzanti è molto chiaro a riguardo: il vero "trombamico" è uno che ti fai, ma dopo esserci andato al cinema o a fare la manicure. Secondo punto: è uno che ti fai, ma in maniera non esclusiva, e che di norma ti si fa, ma in maniera non esclusiva.

Ovviamente non è tutto così semplice e lineare come si potrebbe credere. Innanzitutto quella del trombamico è una figura estremamente rara, proprio perché è raro incontrare uno che piaccia, è rarissimo trovare uno che piaccia e ci stia, è quasi impossibile incontrare uno, farci sesso, e successivamente avere voglia di rivederlo, anche solo su una cartolina da Hobart, Tasmania, con tanti saluti. Non di rado, infatti, appena concluso l'atto sessuale, quando ti sei già acceso una sigaretta e hai ormai il telecomando in pugno, sono sufficienti le parole "Mi puoi passare un kleenex, per favore, che mi hai fatto un lago sulla schiena?" pronunciate dal grondante ospite in difficoltà, per farti venir voglia di mettere in scena una rivisitazione in chiave moderna della Defenestrazione di Praga del 1618. Ammettiamo (quasi per assurdo) che si verifichi il caso che due si piacciano, a valle di un incontro a sfondo sessuale: in qualche modo, tra i pargoli, può iniziare una normale frequentazione, più o meno clandestina, esclusivamente sessuale oppure farcita di cenette romantiche, uscite al cinema a vedere "Alice in Wonderland" e allenamenti di coppia in palestra. Qual è il confine tra la scopata fine a sé stessa e quel fugace idillio che dovrebbe condurre allo "stare insieme"? Quali sono le condizioni affinché il rapporto si sviluppi in quel limbo, quel regno intermedio che, sulla carta, è la "trombamicizia"?

Diciamo che quella di trombamico è di base una qualifica temporanea, "a tempo determinato", che si risolve in una, piuttosto che in un'altra direzione, diametralmente opposta alla prima: non ho mai sentito parlare di trombamicizie plurisecolari, e voi? Di norma, parlo per esperienza, la trombamicizia si verifica in presenza di una, o più, delle seguenti condizioni, che ostano alla possibilità di un fidanzamento nel medio-lungo termine: a) uno dei due, o entrambi i froci in questione, sono fidanzati (naturalmente con altri): l'amante assume la qualifica di trombamico nel momento in cui fa credere all'esterno che il soggetto terzo sia davvero un amico, guardandosi bene dal far trapelare all'esterno la notizia di reato sui loro frequenti rapporti anali; b) il candidato trombamico è abbastanza mediocre, esteticamente e, in taluni rari casi, cerebralmente, al punto da risultare impresentabile a terzi e quindi non meritevole di considerazione per un rapporto di coppia eventuale: ciononostante è simpatico, e dispone di un pene di dimensioni abnormi, più che sufficienti per aggiudicarsi l'appalto (ma non in esclusiva) per i carotaggi in ambito rettale; c) uno dei due vuole solo ed esclusivamente chiavare, mentre l'altro è pazzo d'amore, tanto da essere in grado di tirare avanti la situazione per l'eternità, anche ove subentrassero le condizioni di cui alla precedente lettera a). Il caso d), in cui uno dei due è etero, è il più sognato dalle cule italiane: ma che ve lo dico a fare?

In definitiva, la situazione non può essere che instabile e temporanea: non esistono tinte di grigio nel sesso e nell'amore, o ci si piace oppure no. Presto parleremo su questo blog anche di "quelli-che-non-salutano", ovvero di quelli che li becchi in giro in qualche luogo di perdizione e, benché tu sia a cinque centimetri da loro, fanno finta di cercare le monetine sotto i divanetti o di essere diventati non vedenti dopo un incidente domestico con l'autoclave. Cosa c'entra, direte voi? Ve lo dico io: la mia teoria è che l'80% di quelli-che-non-salutano siano ex trombamici. Ci pensavo ieri sera al Borgo, vagando come Dante nella "piaggia infernal" del girone dei sodomiti: quelli che ti scopi una volta, in fondo, hanno dalla loro che di default tendono a salutare (i miei, in particolare, di norma molto affettuosamente). Per quanto attiene agli attuali trombamici, ivi includendo quelli occasionali (una volta al mese) e i frequent flyers (due volte a settimana), ovviamente il saluto, spesso imbarazzante (vedi limone duro della mia amica Burke con trombamico A davanti a trombamico B, con tanto di scenata di gelosia), è garantito temporaneamente. La categoria "ex fidanzé=minestrone riscaldé", fatta eccezione per ex ragazzi con denuncia di stalking pendente (per la serie, se lo becco gli spezzo una gamba), è anch'essa comunemente dotata del dono del saluto.
L'ex trombamico, invece, c'ha il dente avvelenato: da gran compagno di cavalcate può diventare il tuo nemico dichiarato numero uno nel giro di venti minuti. Ieri in Porto di Mare ce n'era una squadra, di incarogniti come non mai. Succede quasi sempre la stessa cosa: ci si inizia a frequentare senza impegno (almeno per come la vedo io), io mi affeziono e quasi inizio ad abituarmi ad uscire insieme, andare al cinema, a ballare. Lentamente il sesso diminuisce, fino ad azzerarsi: il trombamico va improvvisamente in sbattimento, essendo naturalmente già in love totale. E come biasimarlo. Una volta che mi è chiaro che il tizio che frequento non potrà mai ambire a diventare la mia first lady, inizio a vederlo più come un amico a tutti gli effetti. E io lì come un ciùla (=pirla) a caso a raccontare gli affari miei a uno a cui non importa nulla che non sia fare due solfeggi col flauto di carne: se mi permettete... dovrei essere io a mandarvi a cagare!
Buonanotte e un abbraccio a tutti, belli e brutti...

4 commenti:

  1. Devi scendere in campo. Mandami CV potrei darti la poltrona più ambita. E non è quella del dentista per lo sbiancamento... anche perché amore, lo sbiancamento ai denti è out ormai, ora va l'anal bleaching toteeeel!

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  2. Love you, Hillary. Tu sei la mia first lady, ricordatelo. Con o senza anal bleaching! :-)

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  3. mumhhhhhhhhhhh...con l'indice sull'angolo destro della bocca e l'aria a metà tra l'estasiato, il divertito e il convinto...eh già...oggi praticamente ovunque sui blog si parla di sesso fantastico, di trombeur, pseudo amici e pseudo favolose...al che la mia fervente curiosità mi ha portato ivi e devo dire che hai una linguaccia anche tu, non parliamo poi della fortuna (ah fa te!) del borgo e poi non so come pensi di omaggiare invece chi saltibeccando giunse e non mi aspetto certo blandi e pseudo inviti...voglio i fatti, diversamente sarebbi pronto a commentare ancora...ahahahahahhahah...

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  4. Ahimé, Mark... innanzitutto un commento sulla tua foto: love doesn't exist! A ogni modo è bello scriversi il contrario sulla schiena, ovvero che l'amore c'è, esiste, è bello, è tutto intorno a noi proprio come la Vodafone... in modo che quello che ci sta scopando a pecora in quel momento, e che domani non ricorderà neanche il nostro nome, lo faccia fingendo per un momento che sia così... :-)
    Per il resto, al fine di convincerti ad essere dei miei, adotterò la stessa tecnica che si adotta sulle chat gay: quella dell'uomo che non deve chiedere mai. "Ciao, da?" "Leggi profilo e non chiedere" "Si ok era per fare conversazione. Cerchi?" "Quello che capita" "A o P?" "A" "Che fai stasera?" "I cazzi miei, a differenza tua" "Che ti ho fatto?" "Esisti" (estratto di conversazione realmente verificatasi)... senza arrivare a tanto, ti lascio dicendoti che QUESTO BLOG (COME LA MIA BANCA) E' DIFFERENTE... ED E' DISEGNATO INTORNO A TE...

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